Alcuni dati di fatto:
∙ pur con differenze anche rilevanti tra le varie nazioni, il continuo incremento dell’aspettativa di vita rappresenta un fenomeno ubiquitario;
∙ gli anziani costituiscono una porzione sempre più rilevante della popolazione generale;
∙ malgrado i continui progressi della medicina, persiste un considerevole gap tra la condizione di anziano e la condizione di anziano sano o, più correttamente, di anziano membro attivo della società;
∙ tra gli anziani, i casi clinici complessi sono di comune riscontro in tutte le branche della medicina, psichiatria e neurologia comprese;
∙ lo stato di anziano socialmente attivo è soprattutto compromesso dalla presenza di patologie di pertinenza psichiatrica e/o neurologica;
∙ in psichiatria geriatrica, il bisogno di adeguati standard diagnostici e terapeutici non è ancora pienamente supportato dalle evidenze scientifiche;
∙ in psichiatria geriatrica, molte prassi terapeutiche costituiscono delle mere trasposizioni di modelli decisionali mutuati dalla ricerca e pratica clinica condotta su persone non anziane. Questa realtà confligge macroscopicamente con le indicazioni degli enti regolatori internazionali che da tempo sottolineano la necessità di considerare gli anziani una popolazione speciale che necessita di specifici approfondimenti;
 

∙ nei pazienti anziani con problematiche psichiatriche e/o neurologiche, la polifarmacoterapia è, se possibile, sempre più la
regola che l’eccezione;
∙ troppo poco si sa in merito all’impatto dell’invecchiamento cerebrale sulla efficacia e tollerabilità dei trattamenti per la prevenzione e/o cura dei disturbi mentali;
∙ è sempre più evidente che i pazienti anziani presentano un rischio abnormemente elevato di eventi avversi indotti dagli neuropsicofarmaci;
∙ gli ultimi decenni si sono caratterizzati per la presenza di crescente diffusione-accettazione dei trattamenti naturali (integratori, nutraceutici, fitoceutici, probiotici, stili vita). Tale diffusione ha interessato e continua ad interessare in modo
particolare le condizioni cliniche di pertinenza psichiatrica e neurologica;
∙ molti trattamenti naturali sono supportati dalle necessarie evidenze sperimentali e, quindi, si candidano a buon diritto per essere riconosciute come opzioni terapeutiche utili e opportune. Altri interventi naturali sono invece destituiti di
un accettabile supporto sperimentale: pertanto, il loro impiego risulta al momento ingiustificato oltre che potenzialmente dannoso.
 

Nel suo insieme, questo sintetico elenco di dati di fatto relativi al trattamento dei pazienti anziani con problemi di salute mentale qualifica come opportuno e utile il riferimento ad un continuum terapeutico basato sulle evidenze nel quale si collocano non solo i farmaci ma anche i nutraceutici, i fitoceutici, i probiotici e gli interventi sugli stili di vita.
In quest’ottica, il Forum prevede innanzitutto alcuni minisimposi monotematici nei quali verranno evidenziati e confrontati tra loro i principali pro e contro relativi all’impiego delle varie tipologie di intervento. Nel Forum saranno inoltre identificate alcune tematiche di interesse generale relative, in particolare, alla neurobiologia dell’invecchiamento cerebrale, al coinvolgimento dei caregivers nei percorsi di cura basati sul continuum terapeutico, alle principali necessità non evase (o evase insufficientemente) da parte dei servizi e, ultimo ma non minore, al bisogno formativo in tema di psicogeriatria nell’ambito sia delle scuole di specializzazione che dell’aggiornamento medico continuo.

COORDINATORI SCIENTIFICI:
Emilio Sacchetti, Brescia
Claudio Mencacci, Milano 

ACCREDITAMENTO ECM: 317- 396815
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